lunedì 29 febbraio 2016

Una famiglia quasi perfetta

Buon inizio di settimana a tutti, oggi voglio dedicare questo post alla recensione del romanzo di Jane Shemilt "Una famiglia quasi perfetta", edito da Newton Compton Editori.

La storia è sviluppata su due diversi piani temporali: il momento presente in cui si svolge la vicenda e quello passato, risalente a circa un anno prima, basato sul racconto dell'evento che fa da cardine all'intera storia, ovvero la scomparsa della figlia di Jenny (la protagonista), Naomi. 

Jenny è un medico, sposata con Ted, un neurochirurgo e, oltre a Naomi, ha anche due gemelli, Ed e Theo, di diciassette anni, due anni in più della sorella. Jenny è convinta di avere una vita perfetta: un lavoro che le occupa molto tempo ma che la fa sentire importante; un marito che la ama; tre figli ben educati, coscienziosi, che non le danno nessun tipo di problema. Il suo equilibrio verrà spezzato dall'improvvisa scomparsa di Naomi, dopo che una sera non torna a casa dopo aver preso parte a una recita scolastica. 

E sarà proprio durante le indagini che la donna si accorgerà di aver dedicato troppo tempo al lavoro e di non aver saputo (o voluto) comprendere la vera natura dei suoi familiari: Naomi infatti si rivela essere una ragazza completamente diversa da quella che lei pensava di conoscere e lo stesso dicasi per i gemelli (soprattutto per quanto riguarda Ed); inoltre anche il suo matrimonio verrà messo a dura prova. A tutto questo si aggiunge il rimpianto di non aver saputo comprendere quei piccoli segnali che la figlia le aveva lanciato poco prima di sparire, come degli strani sorrisi o dei vestiti particolarmente vistosi e inadatti a una ragazza della sua età. 

Senza perdersi d'animo la donna, aiutata da un poliziotto con il quale intreccerà un rapporto particolare, cercherà di far luce sulla vicenda, fino ad arrivare a un dubbio atroce: Naomi è stata rapita o se n'è andata di sua spontanea volontà? 

Sulla copertina del romanzo compare l'espressione "un grande thriller" ma, sinceramente, non penso che questo romanzo sia da annoverare a questo genere. Credo sia soprattutto un romanzo psicologico, intriso di mistero, basato sullo studio dei rapporti familiari e sul difficile compito di una donna di saper conciliare la vita professionale con quella familiare. Premesso questo, il romanzo nel complesso mi è piaciuto, anche se mi aspettavo una maggiore suspance. In alcuni punti, a mio parere, l'autrice si è dilungata un po' troppo (come, per esempio, per quanto riguarda la descrizione della nuova vita di Jenny dopo la tragedia), e questo ha un po' appesantito la lettura. Molto bello invece il finale, sul quale non spenderò molte parole per ovvi motivi, che ha stravolto l'intera vicenda e aggiunto una nota dolceamara alla storia. 

Voi avete letto questo romanzo? Come lo avete trovato? Attendo i vostri commenti... :-)

12 commenti:

  1. non l'ho letto e, ti dirò, son frenata proprio dai commenti non proprio entusiasti di diversi amici lettori; però il fatto che sia un romanzo psicologico mi attira :)

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    1. E' un romanzo incentrato soprattutto sull'analisi dei rapporti familiari, non sul rapimento e la scoperta del colpevole, quindi se ti interessano queste dinamiche te lo consiglio! Buona serata :-)

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  2. Penso potrei leggerlo, ma come dici tu, senza avere aspettative dal punto di vista trhiller, ma solo per la parte psicologica :)

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    1. esatto, se lo leggi con quell'intenzione di sicuro ti piacera! :-)

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  3. Ciao! Non l'ho letto, ma i thriller mi piacciono e questo me lo sono segnata =)

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    1. Ciao, non è il classico thriller, è più un romanzo psicologico e introspettivo, ma con queste premesse te lo consiglio!

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  4. Ciao. Bella recensione con la quale concordo in pieno.lea

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    1. Ciao Lea, grazie per il giudizio sulla mia recensione e per aver commentato il post, buona domenica!

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  5. Ciao! Ho letto la tua recensione e sono d'accordo con te: non è un thriller. Al contrario tuo invece non ho trovato così entusiasmante il finale. De gustibus!

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    1. Ciao, benvenuta nel mio blog! Il finale del romanzo mi è piaciuto perchè avevo in mente un qualcosa di completamente diverso, quindi l'ho apprezzato per questo! Però secondo me questo voler essere classificato come thriller, quando non lo è, ha portato questo scritto a essere penalizzato, soprattutto da chi aveva iniziato a leggere con un'aspettativa ben precisa!
      Buona serata :-)

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  6. Sull'ultima parta siamo completamente d'accordo. La scritta in copertina "un grande thriller" è leggermente fuorviante rispetto al contenuto del libro.

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    1. Probabilmente la scritta è stata messa per reclamizzare lo scritto, ma probabilmente chi l'ha voluta menttere non ha capito bene il genere del libro, rischiando in questo modo di penalizzarlo!

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